Introduzione
Sebbene il calisthenics sia una disciplina meravigliosa, come in tutti gli sport spesso presenta infortuni per la maggior parte tendinei \ articolari.
Quali possono essere le cause?
Si va inesorabilmente incontro ad infortuni, per esempio, ad un mancato o non sufficiente riscaldamento, ad uno stretching non proprio sostenuto o alla nostra voglia bramosa ( presente in tutti noi appassionati ) di apprendere il più velocemente possibile le forme finali di ogni skill.
Nel calisthenics, il nostro corpo assume pose affatto che neutre e naturali, sollecitando in maniera incisiva, oltre a tutti i muscoli, i vari tendini degli arti superiori come e sopratutto quelli della spalla, del gomito e del polso, che richiedono molto più tempo nell’essere condizionati.
Sovra utilizzare e sovraccaricare frettolosamente i vari movimenti non farà altro che accelerare la comparsa di infortuni, dove invece si richiede molta pazienza e apprendimento anche delle propedeutiche più semplici, andando poi in maniera naturale e graduale a preparare tutto il nostro corpo, ed i tendini sopratutto, a sostenere sempre carichi più importanti imparando le forme più spettacolari di ogni skill.
Parliamo adesso dei 3 più comuni infortuni nel calisthenics...
Spalla: sindrome da conflitto subacromiale
l’infortunio tendineo più comune nella spalla, per chi pratica una disciplina come il calisthenics, è sicuramente la sindrome da conflitto detta anche impringement.
Si tratta di una compressione riguardante il tendine del muscolo sovraspinato ( capo lungo del bicipite ),durante il movimento di sollevamento e abbassamento sia frontalmente ( flessione ) che lateralmente ( abduzione ) del braccio, aumentandone l’attrito.
Più nello specifico, è causato dal restringimento dello spazio tra la testa dell’omero e l’acromion, provocandone infiammazione e di conseguenza dolore, tutto ciò, avviene dopo un sovraccarico funzionale affrettato ed ecessivo per quanto riguarda tutti quegli esercizi dove il braccio viene elevato sopra la testa, (pull up \ piegamenti in verticale...) o dove si ha un maggiore carico sulla parte frontale del deltoide ( planche,dip zavorrati...)
Gomito: epicondilite e epitrocleite
l’infortunio al gomito si divide in 2 sezioni dell’avambraccio:
l’epicondilite detta ( gomito del tennista ), si manifesta sull’epicondilo laterale riguardante i muscoli
estensori e supinari dell’avambraccio, mentre l’epitrocleite ( gomito del golfista ), il dolore si
manifesta sull’epicondilo mediale riguardande i muscoli flessori e pronatori dell’avambraccio.
Il sintomo principale’ è un forte dolore localizzato sull’inserzione comune dei muscoli estensori e supinari dell’avambraccio e si manifesta dopo aver abusato di movimenti complessi, dove il gomito viene posto costantemente a forti sollecitazioni.
Gli esercizi più a rischio nel casisthenics possono essere ( chin up \ utilizzo repentino del false grip \ skill isometriche.... ).
Polso: tendinite di quervan
come ultimo più comune abbiamo l’infortunio legato al polso; è una sindrome caratterizzata da gonfiore e conseguente infiammazione dei tendini che estendono il pollice verso l’esterno,
ovvero, l’abduttore lungo e l’estensore breve, riducendo il movimento del polso provocandone forte dolore.
Questo problema, come in tutti gli altri infortuni tendinei, si presenta quando si approcciano esercizi troppo impegnativi a carico del polso, senza averlo condizionato e preparato a sufficienza.
Gli esercizi, nel calisthenics, in cui bisogna prestare molta attenzione sono quelli legati alle skill, sopratutto con lavori a braccia tese, ( planche \ front lever... ) e esercizi dinamici ( muscle up \ piegamenti in verticale... ).
Passiamo ora brevemente ad accennare quali sono gli infortuni più comuni in tutti gli sport e, anche se meno frequentemente, nel calisthenics.
Contrattura muscolare: il nostro sistema nervoso, attua questa forma di difesa quando percepisce una sollecitazione eccessiva ed improvvisa di un distretto muscolare, manifestandosi come una sorta di rigonfiamento e l’irrigidimento della zona muscolare interessata.
È un dolore poco localizzato che spesso si manifesta su una zona muscolare piuttosto che su un muscolo specifico, ed è particolarmente sopportabile.
Stiramento: è una lesione localizzata di un muscolo che va ad alterare il normale tono muscolare, provocando dolore di media entità, dopo un allungamento eccessivo delle fibre muscolari.
Possiamo collocarla tra una “semplice” contrattura ed una lesione in quanto il dolore provocato è ancora sopportabile permettendoci di proseguire l’attività sportiva, ma aumentando il rischio di aggravare la situazione.
Strappo: è una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre muscolari, anch’essa correlata ad una forte sollecitazione del muscolo interessato.
Viene avvertito come un dolore acuto, il muscolo si presenta gonfio, rigido e con la comparsa di un ematoma; se grave ci si ritrova con la completa impossibilità di muovere la zona interessata.
Presenta 3 stadi di lesione in base alla quantità di fibre muscolari danneggiate ed alla percezione del dolore provato;
- lesione di primo grado
- lesione di secondo grado
- lesione di terzo grado
lussazione: è una lesione di un’articolazione, in cui le estremità delle ossa che la compongono si spostano dalle loro posizioni naturali, provocando la rottura, almeno parziale, della capsula e dei legamenti che stabilizzano l’articolazione.
Viene percepita come un forte dolore e deformità temporanea dell’articolazione interessata, oltre ad impedirne il movimento.
Frattura: si tratta di una interruzione dell’integrità dell’osso, che si verifica in maniera diretta o indiretta a seconda della situazione: diretta, l’osso si rompe nell’esatto punto in cui viene esercitata la forza, mentre indiretta, la frattura si manifesta ad una certa distanza dal punto in cui viene esercitata la forza che si propaga su tutto l’arto interessato fino a raggiungere la sede di frattura. 6
Conclusioni Cerchiamo allora di capire che nel calisthenics, i tempi di apprendimento sono molto lunghi e poichè i tendini sono sottoposti a carichi estremamente elevati, dobbiamo tenerci a mente che il loro condizionamento avviene in maniera più lenta rispetto alla forza che sprigionano i muscoli e la nostra voglia di progredire. Quindi, un consiglio, evitiamo di allenaci ogni volta con sessioni vicino al massimale e con varianti tecniche troppo difficili per il nostro livello. In ogni allenamento, si parte sempre con una sessione di riscaldamento mirato, preparando al meglio il nostro corpo agli sforzi che andremo a chiedergli, lubrificando tutte le nostre articolazioni e tendini, sapendo essere quest’ultimi meno vascolarizzati rispetto ai muscoli. É fondamentale potenziare costantemente tutto il nostro corpo con tutti gli esercizi necessari ad un aumento progressivo della nostra forza generale ( pull up \ dip \ pusch up \ squat... e via dicendo ). Infine, unire un fondamentale recupero muscolare tra gli allenamenti, ed una salutare alimentazione, porteranno ad un miglioramento in meno tempo. Il divertimento nello sport non implica né fretta né incoscienza; appassionatevi a quella che è la vostra disciplina sportiva preferita e rispettatela sotto tutti i suoi aspetti. Buon allenamento!!!
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