ATTIVAZIONE TEMPORALE
Non hai i dorsali forti (ha detto mio cugino)… ah quante volte hai sentito questa frase? Ma siamo sicuri che se non riesci a fare 10 pull up, il problema sono proprio i dorsali? Facciamo una cosa, andiamo a guardare un articolo scientifico che mostra tramite elettromiografia il pattern di attivazione muscolare.
“Surface Electromyographic Activation Patterns and Elbow Joint Motion during a Pull Up, Chin Up or Perfect Pull Up Rotational Exercise” – Journal Of Strength and Conditioning research – James Youdas e colleghi
In questo studio sono stati analizzati 21 uomini e 4 donne di età variabile tra i 23 e i 27 con altezza e peso variabile in media 180cm x 76kg a cui è stato chiesto di eseguire movimenti di trazione a ROM Completo
Ciò che viene intenso come “Perfect Pull Up” in sintesi non è altro che il Pull Up fatto agli anelli dove vengono combinati movimenti di trazione prona e supina.
In quest’immagine vedremo che, nella colonna di sinistra viene espressa l’attività elettromiografica (EMG) grezza per ciascun muscolo studiato. La colonna di destra mostra il momento in cui si è verificato il picco di attivazione di un muscolo, espresso come percentuale del ciclo completo di esercizio
FIBRE ROSSE E FIBRE BIANCHE
Quest’immagine messa su Twitter dal dottor Chris Beardsley della SandCResearch che condivide il grafico presso dallo studio di Johnson, M.A e colleghi “Data on the distribution of Fibre types in thirty six human muscles: an autopsy study” pubblicato sul Journal of the Neurological Sciencies mostra la composizione di fibre dei vari muscoli.
Concentriamoci sui nostri muscoli d’interesse: Trapezio (Trapezius), Gran Pettorale (Pectoralis Major), Erettore Spinale (Erector Spinae), Bicipite Brachiale (Brachioradialis) e Gran Dorsale (Latissimus Dorsi).
All’occhio, ci risulta che: Trapezio ed erettore spinale hanno una prevalenza di fibre rosse dette anche Fibre I, il Gran Dorsale è compreso tra il 50 ed il 50, mentre Bicipite brachiale e gran pettorale presenta una maggioranza di fibre bianche ovvero di tipo II.
Senza incorrere in dettagli di fisiologia diremo brevemente che: Le fibre bianche permettono di esprimere elevati livelli di forza ma si affaticano facilmente, quelle rosse invece esprimono livelli di forza minore e sono fibre di resistenza.
Tutti i nodi ora stanno venendo al pettine, ma prima di dare un chiarimento finale, voglio porre l’attenzione su un ultima questione ovvero il volume dei muscoli, dato che fin ora si è pensato che il gran dorsale fosse il muscolo più grande nella trazione.
VOLUME MUSCOLARE
Anche questo studio è stato preso su Twitter dal dottor Chris Beardsley della SandCResearch, sullo studio prodotto da Holzbaur e colleghi “Upper limb muscle volumes in adult subjects” e pubblicato sul Journal of Biomechanics.
Forse questo studio risulterà un po’ una sorpresa per molti, perché possiamo vedere che tra i muscoli coinvolti nella trazione il più voluminoso non è il gran dorsale, ma bensi’ il gran pettorale, mentre nella parte alta del corpo i più voluminoso sono deltoidi e tricipiti.
Ora mi limiterò a tradurre ciò che è scritto in foto: Le dimensioni del muscolo possono influenzare le decisioni sulla programmazione, poiché i muscoli più piccoli tendono a mostrare maggiore livelli di attivazione volontaria (maggior reclutamento delle unità motorie) e a consentire livelli più elevati di affaticamento periferico quando vengono allenati in isolamento (mostrando un minore affaticamento del Sistema nervoso centrale). Si ritiene che il raggiungimento di una maggiore attivazione volontaria e di livelli più elevati di affaticamento periferico provochi un danno muscolare maggiore dopo l’allenamento, il che può implicare che una frequenza di allenamento inferiore sia migliore per i gruppi muscolari più piccoli.
CONCLUSIONI
I dati scritti fin ora ci permetteranno di analizzare e comprendere maggiormente i punti deboli della catena nei movimenti di trazione, ci salterà subito all’occhio che:
Va ricordato inoltre che il tipo di fibre muscolari da cui è composto un determinato distretto muscolare (ad esempio il brachioradiale è composto da fibre bianche di tipo II) tende a consigliare il tipo di allenamento da effettuare per ottenere il massimo rendimento in termini di performance, avrebbe poco senso allenare il brachioradiale in ottica di endurance pura quindi a serie di + 15 rep… Se l’obiettivo è aumentare il numero di trazioni e condizionare il complesso brachio radiale – avambraccio sarà consigliabile soprattutto agli inizi lavorare sui protocolli per aumentare la forza
BIBBLIOGRAFIA
L'AUTORE
Coach Master of Calisthenics®
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